sr Elena Bosetti

 

 

 

Corso alla Gregoriana sul tema:

Il cammino dell'evangelizzazione in Luca-Atti
 

Attraverso un percorso nel Vangelo e negli Atti degli Apostoli si intende approfondire un tema fondamentale della teologia lucana, la corsa irresistibile della Parola: dal suo irrompere su Giovanni nel deserto (Lc 3,2), alla sinagoga di Nazareth dove Gesù si rivela "inviato a evangelizzare i poveri" (Lc 4,18), a Gerusalemme, in tutta la Giudea e Samaria, fino ai confini della terra (At 1,8).

 

Affiancano Gesù evangelizzatore itinerante il gruppo dei Dodici e delle donne: Maria di Magdala, Giovanna, Susanna e molte altre (Lc 8,1-3). Strada facendo il campo si allarga: altri Settantadue sono inviati in ogni città e luogo (Lc 10,1-24), mentre la casa ospitale di Marta e di Maria (Lc 10,38-42) tipicizza la stessa accoglienza del Vangelo che avviene nella casa di Lidia (At 16,14-15), di Aquila e Priscilla (At 18,1-3). La Parola è la grande protagonista della storia raccontata da Luca.
 

Congiuntamente allo Spirito essa genera la Chiesa (At 2,41; 4,4), cresce e si moltiplica (At 6,7; 12,24), cresce e si rafforza (At 19,20), non in modo trionfale ma attraverso persecuzioni, avversità e prove di ogni tipo (cf. At 4,1-31; 5,17-41; 6,9-8,1; 12,1-4; 13,50; 21,27-36; 23,12ss). La corsa della Parola si realizza attraverso la croce, e tuttavia nel canto e nella gioia di una comunità che sperimenta viva la presenza del Risorto.

 

Il corso che inizierà il 15 febbraio 2006.

 

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Breve sintesi del tema della relazione tenuta al

Convegno Nazionale Vocazionale:

"Cristo, mia speranza, è risorto"


Il titolo della relazione che mi è stata affidata è fortemente evocativo. Riecheggia una frase della sequenza Victimae paschali laudes. In una sorta di dialogo liturgico alla domanda:

 

"Dic nobis, Maria, quid vidisti in via -

Raccontaci Maria che hai visto sulla via?",

 

l'interpellata risponde:

 

"Sepulcrum Christi viventis et gloriam vidi resurgentis.

Angelicos testes, sudarium et vestes.

Surrexit Christus spes mea -

La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto

e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti".

 

E l'assemblea ecclesiale conferma:

 

"Scimus Christum surrexisse a mortuis vere.

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto dai morti"!

 

Notiamo un dettaglio: è interpellata direttamente una donna, Maria. Quale? Non c'è bisogno di specificazione, l'assemblea ecclesiale intuisce perfettamente: si tratta di Maria di Magdala, la capofila delle discepole itineranti con Gesù fin dall'inizio del suo ministero in Galilea (cf Lc 8,1-3). È lei l'apostola degli apostoli, la donna che annuncia (angellousa) l'esperienza che sta alla base della fede pasquale: "heôraka ton Kyrion, ho visto il Signore" (Gv 20,18). A ben vedere la sequenza pasquale evoca il racconto del quarto vangelo dove unica protagonista femminile il giorno dopo il sabato è proprio Maria di Magdala.
 

Svilupperò il tema attraverso un duplice percorso. Anzitutto approfondiremo la testimonianza di Maria Maddalena nella prospettiva di Giovanni 20 e quindi ci soffermeremo sulle le ragioni della speranza di coloro che invece, come i destinatari della Prima lettera di Pietro, credono in Gesù risorto pur senza averlo visto (cf Gv 20,29). Pietro lo costata con stupore: "Voi lo amate pur senza averlo visto e ora, senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa." (1Pt 1,8).

Il Convegno si è svolto a Roma, dal 3 al 5 gennaio 2006.