Italia - Equipe di animazione vocazionale

 Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni

Conferenza Annuale Diocesana

 

 

Domenica 9 marzo alle ore 15, presso il Seminario Arcivescovile di Ferrara, alla presenza di più di cento laici impegnati nell’animazione vocazionale, consacrate e seminaristi, si è tenuta l’annuale conferenza in preparazione alla Giornata di Preghiera per le Vocazioni, dal titolo: "Corro per la via del tuo amore". Ospite e relatrice del pomeriggio suor Maria Rosa Barison, della Congregazione delle Suore di Gesù Buon Pastore, della Famiglia Paolina. Suor Maria Rosa si occupa, con altre due consorelle, dell’animazione vocazionale delle realtà parrocchiali, attraverso una missione itinerante, che da ottobre del 2007 ha impegnato l’equipe di Pastorelle, in gran parte dell’Italia centro-nord.
 

Diversi sono stati gli spunti emersi dalla relazione, che hanno provocato gli animatori presenti, sul tema dell’annuncio e della testimonianza di Cristo all’interno del mondo giovanile. Provocazione ricca per il nostro contesto, in cui sembra non essere più di alcuna attrattiva il messaggio cristiano, in cui i giovani presenti all’interno delle nostre realtà parrocchiali sono visti, il più delle volte, solo come esecutori materiali di bisogni e di catechesi, in cui i giovani stessi faticano a trovare il luogo dove realizzare la loro propria vocazione.

 

Il compito dell’animatore vocazionale è quindi quello di annunciare con la propria vita di cristiano adulto, la bellezza e la gioia del seguire Gesù sulla strada a lui più congeniale: di marito, di moglie, di padre, di madre, di consacrato o consacrata al Signore e di sacerdote. Nessuno si può dire escluso da questa chiamata! Ognuna di queste scelte sono Vocazioni, cioè risposte a quella chiamata originaria che Dio fa all’uomo.

 

Naturalmente per aderire o ancor prima per scoprire questa Chiamata, è necessario che vi siano persone che hanno già fatto l’esperienza di Cristo, della sua Misericordia, del suo infinito Amore e che, perciò si rendano promotori di questa chiamata.
 

Questi promotori sono dunque coloro che definiamo: animatori vocazionali. Ciascun cristiano può essere un animatore vocazionale, chiunque comunica la propria fede lo fa come un animatore vocazionale. È necessario perciò comprendere: “che la Fede si rafforza donandola e l’esperienza pastorale cresce condividendola”.
 

Spesso, nelle nostre realtà parrocchiali, siamo soliti cadere in un pessimismo inopportuno. Le frasi più ricorrenti sono le seguenti: “Non ci sono più giovani!”; “Non ci sono più vocazioni”; “Non esistono più dei ragazzi capaci di innamorarsi di Cristo e vivere solo di lui”. Queste e altre frasi condizionano un pensiero, condizionano uno stile di vita pastorale e di conseguenza della pastorale vocazionale. Non possiamo più permetterci di vivere di ricordi del passato. Non possiamo più costruire una pastorale sul pessimismo, ma dobbiamo cercare di trasformare la gioia della nostra chiamata ad essere cristiani impegnati, in apostolato per conquistare le generazioni di oggi.

 

“Non è vero che non ci sono più i giovani, è vero che i giovani non sono così come li vorremo noi”. Questa una delle tante provocazioni di suor Maria Rosa, la quale ha insistito molto nel sollecitare i presenti ad essere sempre più attivi all’interno della realtà giovanile, così come si presenta: senza pregiudizi, senza utilizzare frasi fatte, che il più delle volte allontanano il ragazzo e lo tengono distante dalla proposta d’amore e di attenzione che il Cristo rivolge al giovane.

 

“C’è bisogno di stare con i giovani, di amare i giovani, non solo nell’ora degli incontri settimanali dei vari gruppi parrocchiali, ma cercare di realizzare con loro un cammino, entrare nel loro linguaggio, nel loro linguaggio, nei loro problemi, senza cercare di banalizzare la loro realtà, ma accompagnandoli a scoprire il buono che è in loro.”

 

Parlando ad una platea molto varia, suor Maria Rosa Barison ha sottolineato anche l’importanza della famiglia: “Grembo per ogni vocazione. Ogni genitore si deve assolutamente fare carico dell’educazione cristiana dei propri figli, e azzardare anche domande relative al cammino di fede che stanno percorrendo.” Bisogna perciò rafforzare il senso di alterità, e di amore reciproco. In questo, il compito dell’animatore vocazionale, è quello di riuscire a tradurre in gesti concreti ciò che Gesù stesso afferma parlando del comandamento per eccellenza: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Concludendo, suor Maria Rosa Barison, ha fatto sue le parole dello slogan di don Milani: “I CARE GIOVANE” (Giovane, mi prendo cura di te). Il 13 aprile nelle nostre parrocchie vedremo una frase: “Corro per la via del tuo Amore”, facciamo nostro questo invito e cerchiamo di sollecitare lo nostre realtà parrocchiali affinché questa corsa d’amore non sia vana, ma sia lo stile del nostro essere cristiani.

Matteo Visentini, Marco Viti