Italia - Equipe di animazione vocazionale

Missione vocazionale interparrocchiale

Parrocchia Madonna del Fuoco e Parrocchia Santi Angeli Custodi

Pescara

 

                Parrocchia Madonna del Fuoco

                            Parrocchia Santi Angeli Custodi

 

Nei giorni 16-20 aprile 2008, abbiamo avuto la grazia di avere tra noi tre suore Pastorelle: sr Lina, sr Maria Rosa e sr Mimma, in missione vocazionale. Hanno incontrato i gruppi delle due parrocchie sul tema della 45^ Giornata di Preghiera Mondiale per le Vocazioni “Corro per la via del tuo amore”. Parlare della vocazione è un impegno di tutti i cristiani e come scrive il Papa Benedetto XVI nel messaggio della giornata è anche una responsabilità missionaria che appartiene a tutti.

 

“…Perché la Chiesa possa continuare a svolgere la missione affidatale da Cristo e non manchino gli evangelizzatori di cui il mondo ha bisogno, è necessario che nelle comunità cristiane non venga mai meno una costante educazione alla fede dei fanciulli e degli adulti; è necessario mantenere vivo nei fedeli un attivo senso di responsabilità missionaria e di partecipazione solidale con i popoli della terra”.

 

La proposta vocazionale ha abbracciato tutte le fasce di età, dai fanciulli, ai ragazzi, ai giovani, ai catechisti e agli animatori dei gruppi, genitori e adulti. E poiché nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi è presente l’Istituto Don Orione, sono stati fatti anche due incontri con operatori e ragazzi diversamente abili, e con i volontari che prestano servizio nell’Istituto.

 

 

Per i più piccoli è stata allestita una sala che ambientava un immaginario giardino dove nasceva ogni tipo di pianta tra cui quella del bambù, molto bella e amata del re. Proprio al bambù il re chiede il dono della vita per dare vita. Il bambù all’inizio non capisce la richiesta del re ma, poiché ama il suo re, consegna a lui tutto quello che ha, foglie, rami, radici, cuore. Nelle mani del re il tronco di bambù, spezzato in due, diventa canale d’acqua per rendere fecondo il giardino.

L’applicazione a Gesù che dà la vita per tutti noi, facendo la volontà del Padre,  è venuta molto spontanea ai fanciulli, come anche l’importanza del dono della propria vita come servizio e come chiamata del Padre a vivere come Gesù e a rispondere alla propria vocazione.

 

 

Ai ragazzi e ai giovani, con un linguaggio appropriato alle diverse età, sono state lanciate delle provocazioni che hanno suscitato riflessione e dialogo tra i partecipanti: sono di corsa o in corsa? Qual è la meta della mia corsa? Arrivare a scoprire il progetto che Dio ha su ciascuno di noi, significa innanzitutto rispondere alla propria vocazione per vivere veramente da figli. E questo lo si può fare solo guardando in se stessi per cogliere il senso vero della vita. Proiettati verso una meta siamo in corsa per raggiungere l’obiettivo della nostra scelta.

Anche i ragazzi diversamente abili, gli operatori e i giovani volontari dell’Istituto Don Orione hanno vissuto momenti belli d’incontro. Hanno ulteriormente compreso che Dio manifesta il suo amore gratuito attraverso la disponibilità di ciascuno a ricevere e a donare amore.

 

 

Agli adulti è stata fatta la proposta che il Papa ha contemplato nel suo discorso, invitando le famiglie cristiane, così come le comunità parrocchiali, a diventare terreno spiritualmente ben coltivato dove far fiorire le vocazioni al sacerdozio ministeriale, alla vita consacrata, al matrimonio; comunità cristiane dove si vive intensamente la dimensione missionaria del mistero della chiesa per non rischiare il ripiegamento su se stesse.         

In questa riflessione sono state coinvolte anche il gruppo delle vedove che si sono mostrate aperte e disponibili a vivere la loro vedovanza come vocazione; ad accogliere gli eventi della vita con la disponibilità di dire: “eccomi, Signore, si compia in me la tua volontà”. Consapevoli che, nell’accettazione gioiosa della vedovanza, la loro vita ha ancora senso, hanno accolto volentieri di farsi canale di preghiera perché ogni uomo o donna sia disposto a rispondere “sì” a Dio Padre che chiama alla vita e al dono di sé per il bene di tutti.

 

 

Momento centrale della settimana è stata la preghiera di adorazione comunitaria per le vocazioni e la celebrazione eucaristica conclusiva nelle rispettive parrocchie.

     

L’esperienza vissuta insieme ha portato i suoi frutti. Innanzitutto abbiamo capito che la giornata di preghiera per le vocazioni non deve esaurirsi nelle 24 ore riservate a questo annuale appuntamento, ma deve continuare ad interessare la vita di ogni giorno come costante risposta alle chiamate quotidiane e alla chiamata come scelta di vita. Tutto questo va vissuto e raccontato, maturato e sperimentato nella comunità cristiana, luogo dove nascono e crescono tutte le vocazioni. Sono il dono che la Chiesa invoca ogni giorno dallo Spirito Santo, in risposta alla Parola di Gesù che ha detto pregate il Padrone perché mandi operai alla sua messe.

 

Un ringraziamento da parte delle due comunità parrocchiali

per quanto abbiamo ricevuto.

 
 

La testimonianza di un operatore di pastorale:

Lo Spirito del Signore ha permesso che due parrocchie di Pescara “Santi .Angeli Custodi” e “B.V. Maria del Fuoco” diverse per stile pastorale, s’incontrassero nella preghiera e nella riflessone comune su un argomento fuori dal comune: la vocazione.

La tematica proposta si è ben inserita nel tessuto parrocchiale risvegliando risonanze, riflessioni e interrogativi sia da parte dei parroci che di quanti hanno ricevuto l’annuncio.

Si è notato l’interesse specialmente dei fanciulli della catechesi e degli adolescenti che hanno fatto domande intelligenti e pertinenti. Anche i giovani e gli adulti hanno espresso il desiderio di conoscere e approfondire l’argomento soprattutto per smussare alcuni pregiudizi soprattutto per scelte di vita radicali, come il sacerdozio e la vita religiosa.

Tutti hanno accolto il messaggio fondamentale della settimana: la Vocazione è accogliere l’amore di Dio, per poi riversarlo sugli altri in modo personale e quindi diverso.

È la Divina Provvidenza che s’incarica di condurre ciascuno su una delle strade maestre: matrimonio, sacerdozio, consacrazione religiosa. La felicità di ciascuno dipende dal proprio consenso al progetto di Dio. Tale esperienza, davvero positiva, esige continuità. Ora spetta ai sacerdoti, alle suore, ai catechisti e a tutti gli operatori pastorali a dare continuità all’iniziativa.

Risonanza di un operatore pastorale