Italia - Equipe di animazione vocazionale

 

DISCEPOLI DI CRISTO

CHIAMATI A SEGUIRE LE SUE ORME

 

Settimana vocazionale a Romans d’Isonzo  (GO)

11-17 febbraio 2008

   

Una settimana vocazionale in parrocchia? La proposta deve esser suonata insolita, tanto più che a proporla sono state le suore, le nostre consorelle dell’equipe vocazionale e non sacerdoti missionari che di solito predicano ogni sera durante l’eucaristia, incontrano i bambini, i giovani, gli adulti e vanno a visitare qualche ammalato, sono disponibili per le confessioni il sabato per concludere la domenica con una messa solenne. Ma queste suore cosa faranno? Vorranno predicare? Un po’ di preoccupazione forse c’era all’inizio, anche tra noi suore, ma poi ci siamo fidate!

 

Le tre sorelle sr Lina, sr Mariarosa e sr Mimma, sono arrivate puntuali domenica pomeriggio, 10 febbraio, cariche di idee, di voglia di fare e di ‘materiale didattico’ che chiamavano vocazionale. Tra queste c’era anche una grande e fresca pianta di bambù, e alcuni pannelli sul nostro carisma e molte altre cose i cui segreti sono stati via via svelati, come quei numerosi pacchetti di piccole orme di cartoncino, disegnate e ritagliate con cura e amore dalle pastorelle più avanti negli anni e residenti ad Albano.  Dono prezioso, collaborazione speciale. Grazie sorelle!

 

Prima di ogni strumento e delle stesse parole, la presenza, la testimonianza e la loro gioiosa disponibilità sono stati il messaggio principale che hanno portato e lasciato. Questo hanno colto i ragazzi e i giovani, sia di Romans e poi anche quelli di Oleis a cui hanno parlato di Gesù, di come poteva accompagnarli lungo le strade della vita, spesso ardue e faticose e dar loro quell’acqua che fa vivere e fiorire. Per far sentire a questi giovanissimi che potevano sentirsi compresi e amati, sono state presentate loro delle immagini di strade e di fiori che rispecchiavano la loro vita, come pure quella di noi adulti. In ogni situazione potevano cogliere la presenza dell’amico Gesù sempre pronto a mettersi al loro fianco per camminare insieme su vie sicure.

 

 

Con i cresimandi e catechisti, a Oleis

Con i giovani, a Romans

 

 

Bella l’immagine della rosa secca, arida, leggera, ma senza capacità di vita, trasportata dai venti e dalle sabbie del deserto, simbolo del nostro vivere quotidiano quando è guidato dai venti delle facili e superficiali scelte che attirano e illudono. Fortunata la rosa quando incrocia un’oasi e si ferma: rinasce e fiorisce, e si colora di vita e di speranza. Fortunati noi se sappiamo cogliere l’invito a fermarci nei numerosi punti dove Gesù ci attende: famiglia, parrocchia, scuola, catechesi, per ristorarci e aiutarci a cogliere la bellezza e grandezza della nostra vita, della forza dell’amore che ci abita, della felicità cui siamo chiamati, della gioia che possiamo dare e ricevere. Vocazione è chiamata a una vita di relazione, di amore, da esprimere nel matrimonio, nella vita sacerdotale, nella vita consacrata, missionaria…  Nessuno è nato per vivere da solo, o solo per dare o solo ricevere. La vita è accogliere i doni e farci a nostra volta dono per i fratelli.

 

Negli incontri con i catechisti e gli educatori, e con i genitori, le nostre ‘missionarie’ hanno trasmesso luce e speranza e una grande nostalgia per cammini seri, cristiani, in famiglia e in parrocchia.

           

La preghiera ha caratterizzato la nostra settimana. Abbiamo notato una significativa partecipazione di fedeli. Non solo i gruppi, anche la comunità parrocchiale ha colto l’invito a pregare soprattutto perché la comunità parrocchiale sia grembo in cui nascono crescono e maturano le vocazioni.

 

L’incontro più accattivante e magico è stato quello con i bambini di prima comunione e di prima confessione. Vederli buoni e attenti, quando con la loro vivacità mettono sempre a severa prova pazienza e abilità dei loro educatori, attendere in posizione immobile e in silenzio assoluto la storia del bambù che sr Mimma  ha raccontato. La voce e i  gesti hanno sottolineato abilmente i passaggi più importanti della storia del bambù e di un piccolo seme  diventato poi albero.

 

 

Il bambù che si lascia tagliare dal Re per veicolare acqua e dare vita a nuovi semi, ci ricorda Gesù che per dare a noi la vita della grazia ha donato tutto se stesso, fino a morire in croce per amore. Gesù poi si serve di ognuno di noi per veicolare amore e vita: dei genitori, dei catechisti, del parroco, delle suore, degli insegnanti e di molte altre persone che vogliono bene ai bambini e desiderano che crescano sani e forti e generosi nel giardino del grande Re che è il Signore. É stato davvero sorprendente per tutti!

           

Hanno colto il messaggio questi nostri piccoli? Ho chiesto a quattro di loro, a più voci mi hanno raccontato tutta la storia, e si sono soffermati soprattutto sul messaggio del racconto: il bambù è Gesù, da Lui ci viene l’acqua della vita che è la Parola e l’Eucaristia e da Lui ci sentiamo chiamati per capire da grandi quale albero siamo chiamati a diventare.

 

E noi grandi che abbiamo partecipato e condiviso i diversi messaggi lanciati nei diversi incontri, sappiamo coglierne il senso e coltivare quel seme che la settimana vocazionale ha gettato nel cuore di tutti noi?

 

«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio

con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua,

popolo e nazione...»

 

Ap 5,9

L'Agnello immolato, il Cristo Risorto, vincitore della morte

Particolare della Chiesa di Romans

 

Grazie, sr Mimma, sr Lina e sr Maria Rosa. Il vostro passaggio ha lasciato un segno e una speranza. L’avete siglato anche alla fine della liturgia eucaristica della domenica, a conclusione della settimana, con le vostre semplici parole di incoraggiamento e fiducia arrivate diritte al cuore della nostra gente.

 

Quando ritornano? – ci chiedono. Sì, quando tornate? Vi aspettiamo.

 

Sr Luigia Cuffolo, sjbp