Provincia Italia Centro Nord - Mozambico

Il prendersi cura della VITA e del TEMPO
a Tor S. Lorenzo (Roma)

 

Da ormai 12 anni nella nostra comunità di Tor S. Lorenzo (Ardea-Roma), dopo la ristrutturazione come “Casa per ferie e spiritualità”, ci accompagna il servizio di accoglienza e di ospitalità alla gente. Nei mesi da giugno a settembre prevale il soggiorno per riposo e cure marine, spesso di famiglie con bambini. Negli altri mesi vengono accolti gruppi per weekend di spiritualità, incontri per la formazione, esercizi spirituali, celebrazioni di feste o ricorrenze particolari, persone singole.

 

ñ La casa ò

 

La spiaggia

 

Le sorelle della comunità. Da sinistra: sr Paola, sr Donata, sr Ines, sr Fabia

 

Ogni primavera e autunno abbiamo la presenza gradita di un gruppo di Marescialli dell’Aereonautica di Pratica Di Mare che per aggiornamenti interni devono trascorrere un periodo, più o meno lungo, lontano dalle loro famiglie e trovano nella nostra casa un ambiente familiare. Tramite un “passa parola” fra loro, ogni anno tornano nuovi e numerosi e dopo la prima esperienza molti vi ritornano con le loro famiglie.

 

I Marescialli

 

Stimolate dal motto alberioniano “progredire un tantino ogni giorno” siamo cresciute di anno in anno nel qualificare la vita della comunità e dell’accoglienza. L’impegno prioritario è stato quello di curare le relazioni tra noi e di porre al centro l’attenzione alle persone ospiti per dare una risposta ai bisogni profondi attraverso l’ascolto, le attività e i gesti quotidiani, anche i più comuni.

 

Con alcuni ospiti

 

La via per offrire tali risposte è stata quella di “lavorare in squadra”, in cui ognuna svolge un compito specifico con lo sguardo e l’attenzione al compito delle altre e alle necessità dell’insieme. Sin dall’inizio abbiamo stabilito una spontanea e cordiale collaborazione con il personale e gli amici sostenitori, indipendentemente dal rapporto lavorativo e contrattuale, vivendo con semplicità il sentirsi insieme, condividendo gli stessi obiettivi, atteggiamenti, linguaggi, risposta agli imprevisti…

 

Un momento di ricreazione con gli ospiti

 

Man mano che cresceva l’accoglienza sperimentavamo che le persone cercavano nella nostra casa non solo un luogo confortevole per riposarsi, ma relazioni fraterne, risposte alle domande che assillano, nuovi significati per la loro vita familiare e sociale. Questo ci ha stimolato a curare l’ascolto attivo delle persone e a sviluppare quei segni che possono veicolare un messaggio cristiano: nella Cappella sempre in evidenza la Parola di Dio con alcuni elementi, tra cui le composizioni floreali, che richiamano il cammino ecclesiale; il pensiero liturgico del giorno esposto nel luogo dell’accoglienza e poi richiamato nella preghiera prima del pranzo e della cena, spesso con il coinvolgimento dei bambini, la preparazione dei tavoli e il servizio del cibo.
La preghiera settimanale sul Vangelo della domenica è aperta a tutti gli ospiti e molto gradita e partecipata. I sacerdoti che soggiornano si mettono volentieri a disposizione per celebrare l’Eucarestia in casa per quanti sono presenti.

 

ò In Cappella: un momento di celebrazione ñ

 

È andata crescendo la collaborazione con il parroco e la comunità parrocchiale di Tor S. Lorenzo in alcuni ambiti formativi, in particolare con le famiglie, i chierichetti, i catechisti e i formatori.

 

Ci siamo sperimentate nell’offrire alle famiglie e agli ospiti delle proposte per vivere alcune feste particolari: Pasqua, Pentecoste, Maria SS. Assunta, Natale, Capodanno. È ormai tradizione per gli ospiti del periodo estivo che la festa di Maria Ss. Assunta viene vissuta con solennità. Ogni anno c’è qualcosa di nuovo, per questo invitano parenti e conoscenti. Il primo momento viene vissuto fuori all’aperto, nel gazebo in cortile o in quello sulla spiaggia. Dopo l’ascolto di un messaggio illuminato dalla Parola di Dio, si gusta l’antipasto facendo conoscenza con gli ultimi arrivati, ci si incammina verso la sala da pranzo dove, oltre alle prelibate pietanze c’è sempre qualche altro segno di coinvolgimento da portare poi a casa come ricordo.

 

ñLa festa dell'Assunta: un momento di riflessione sotto il gazzeboò

 

Nell’anno paolino abbiamo accompagnato diversi gruppi nel pellegrinaggio a Roma sui luoghi dell’apostolo Paolo. E anche in altri tempi, la visita ai luoghi cristiani di Roma è parte del soggiorno nella nostra casa.
 

Per condividere una delle ultime proposte vogliamo descrivere come è stato organizzato il Capodanno 2011 con le famiglie per dare significato allo scorrere del tempo e iniziare nella fede, gioia e fraternità il nuovo anno. Il gruppo era composto da 72 persone, per lo più giovani famiglie con bambini, ne abbiamo contati 21 di età compresa tra i 10 mesi e i 13 anni.
Dopo i saluti, sia con chi già conoscevamo dagli anni scorsi, sia con i nuovi arrivati, ci siamo ritrovati nella sala riunioni per vivere un tempo di preghiera da tutti desiderato e partecipato con fede. Nel primo momento abbiamo fatto memoria dei tanti doni ricevuti dal Signore durante l’anno 2010 e cantato insieme il Te Deum di ringraziamento. Nel secondo, riflettendo sulla Parola di Dio, condivisa a piccoli gruppi, abbiamo attinto il messaggio per il nuovo anno, che è stato mediato attraverso un simbolo che uno ha offerto all’altro.

 

 

Ci siamo poi ritrovati tutti nella sala da pranzo per iniziare il Cenone di Capodanno con dei camerieri speciali: un gruppo di papà che si sono offerti spontaneamente.

 

 

 

Dopo aver riordinato la sala, sono iniziati i giochi egregiamente organizzati con alcuni componenti del gruppo. Il primo è stato “IL GIOCO DELL’OCA”. Obiettivo era quello di rinsaldare la collaborazione e l’accoglienza reciproca coinvolgendo tutti, grandi e piccoli.

 

 

 

 

La serata è continuata con il “TEATRO DEI BURATTINI” che ha portato al brindisi di mezzanotte, quando abbiamo accolto il nuovo anno riesprimendo la fiducia che il Signore sarebbe stato con noi in ogni evento del 2011.

 

 

 

La notte è proseguita con l’ultimo gioco, “MUSICAL”, che consisteva nel rimettere in scena le canzoni più famose di Mary Poppins, Sister Act e Waka Waka... E poi tutti a dormire, un po’ da noi e altri dai fratelli Paolini.

 

 

 

Il giorno seguente, dopo la Celebrazione Eucaristica e una passeggiata in spiaggia, ci siamo ritrovati per il primo pranzo dell’anno. Nel pomeriggio ci siamo salutati con la promessa di ritrovarci tutti e di più il prossimo Capodanno!

 

Nei giorni seguenti sono arrivate puntualmente diverse risonanze. Fabio e Pina scrivono:“Quello che ci ha colpito e ci colpisce sempre è la vostra grande capacità di "farci casa" e quest'anno veramente siete state super, accogliendoci in così tanti. Ognuno ha trovato posto e si è sentito prediletto. Durante i pasti un clima bello, sereno, senza caos nonostante il numero elevato di persone”.

 

“La vostra presenza nella casa - sottolineano Francesca e Davide- è sempre stata silenziosa e discreta, ma allo stesso tempo pronta e disponibile a rispondere ad ogni necessità! E quando ad essere accolte sono delle famiglie, si sa, che le necessità sono le più disparate! Il vostro lavoro si è dimostrato instancabile, certosino e raffinato, curato nei minimi particolari (dalla preghiera ai giochi, dalle pulizie delle stanze ai pasti, alla preparazione della tavola, etc)! Insomma impossibile non ammettere di aver passato il Capodanno a casa, in famiglia!

 

Un grande senso di riconoscenza al Signore ci abita nel cuore.

 

Suore Pastorelle, Veruska, Dim e Cinzia