Provincia Italia Centro Nord

Motivi di gioia

Carissimi, vi raggiungo con due belle notizie.

 

ü Ho ricevuto un bellissimo dono da parte della Conferenza Episcopale Italiana: la nuova versione della Bibbia, nel formato grande, che è stata data ai Vescovi e al Santo Padre. È un segno di gratitudine per il mio contributo alla realizzazione di questo progetto. In realtà sono contenta soprattutto di una cosa: è stata accolta la mia proposta di traduzione di 1Pt 2,25. La traduzione non deve essere “siete tornati”, bensì “siete stati ricondotti al Pastore…”, versione che illumina il senso dell’ultimo versetto del brano cristologico di 1Pt 2,21-25. Le pecore non “tornano” indietro da sole! Essere “erranti come pecore” significa nella Bibbia l’assoluta incapacità di ritornare. Il versetto non parla perciò del nostro ritorno (= conversione) bensì di ciò che compie Dio: la “riconduzione degli erranti” (nuovo esodo). Questa traduzione ha conseguenze liturgiche: non c’è motivo di espungere questo versetto dall’inno che la Liturgia ci fa pregare tutte le domeniche di Quaresima e che si limita a 1Pt 2,21-24. Anzi, il v. 25 viene a illustrare il senso pasquale della sofferenza di Cristo. Riconducendo gli erranti al Pastore, Dio glorifica il suo Servo sofferente, il “Cristo che patì per noi” (1Pt 2,21). Pietro collega sempre i due aspetti del mistero pasquale, sofferenza e gloria!»

 

ü La seconda notizia è stata per me un’autentica sorpresa e una conferma della “gentilezza” dell’animo orientale. Ho ricevuto una lettera da parte di Don Alberto Hwang, responsabile delle Edizioni della Università Cattolica di Incheon (Corea del Sud), in cui mi informa di una seconda edizione in lingua coreana del mio commento alla Prima Lettera di Pietro. La nuova edizione è stata pubblicata con i tipi dell’Università Cattolica di Incheon e quindi sarà disponibile nell’ambito accademico della Corea.

 

Di tutto ringraziamo il Pastore Bello e come ha scritto Mons. Giuseppe Betori, nella lettera che ha accompagnato il dono della Bibbia, “auspichiamo che la Bibbia diventi sempre più strumento di maggiore presenza della Parola di Dio tra i credenti e non credenti, favorendo percorsi di evangelizzazione e di presenza culturale da essa nutriti e orientati”.

 

sr Elena Bosetti, sjbp