Provincia Italia Centro Nord

Colui che era stato crocifisso è risorto

 

HO VISTO IL SIGNORE!

Lettera di una donna a Maria, la discepola di Gesù originaria di Magdala

 

 

Cara Maddalena, è sufficiente lanciare il tuo nome e quello del villaggio a cui appartenevi su un motore di ricerca internet per capire quanti studiosi si siano interessati a te e quanti equivoci siano sorti attorno alla tua figura di donna; sai nel web in 33 secondi sei apparsa ben 22500 volte. So che a te non interessa: l’unica cosa che conta è stare con l’Amato, ma è per dirti che sei famosa. Anch’io, però, preferisco immaginarti in quel mattino del primo giorno della settimana, raccontato dall’evangelista Giovanni (20,1-18).

 

É il giorno indimenticabile in cui esci di casa quando è ancora buio, perché - si sa, ci si alza presto per incontrare chi si ama – e via a passo svelto per raggiungere il giardino dei morti. Al buio t’accorgi che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata tolta, al buio corri da Pietro e al buio ritorni nel luogo della sepoltura di Gesù; al buio rimani sola,  vicino al sepolcro, e piangi.

 

Quanto buio sopportiamo nella nostra vita per imparare a cercare la luce!

 

Piangi, Maria. Le lacrime non sono una debolezza femminile: ne hanno bisogno gli occhi, ma ancor più il cuore. Non era stato sufficiente crocifiggerlo e lasciarlo morire? Ora hanno sottratto anche il suo corpo al tuo ultimo gesto d’amore. A quante madri viene negata l’ultima carezza al figlio, a quante donne l’ultimo bacio allo sposo, a quante figlie l’ultimo gesto di tenerezza verso il padre. Non c’è limite allo sconforto umano.

 

Quando è buio, quando manca la luce della fede, si vede soltanto il sepolcro vuoto! Il tuo cammino, Maddalena, dal buio della notte alla luce dell’alba, è necessario ad ogni credente di tutti i tempi.

 

 

Donna, perché piangi?   Voltati, Maria: l’oscurità sta diventando luce.

Quante volte leggendo questo brano ho immaginato quella scena e quello che hai provato quando, voltandoti hai  visto Gesù, in piedi, vicino a te: come hai potuto non riconoscerlo? Ti aveva guarita, lo avevi seguito, ascoltato, forse scrutato non vista, per custodire puro lo sguardo d’amore, ed ora non lo riconosci? Sì, Maria, lo sappiamo anche noi: non bastano gli occhi del corpo per riconoscere il Risorto. Bisogna voltarsi per ricordarlo nel tempo della storia: è proprio Lui che è nato a Betlemme, che ha camminato sulle strade della Galilea, che è stato condannato e crocifisso, è proprio Lui che ora è risorto. Vederlo e riconoscerlo appartiene ad una nuova categoria di “contatto” e suppone un’esperienza interiore profonda che solo lo Spirito può suscitare in noi.

 

 

Maria! Rabbuni!

Quale sussulto per quella voce che pronuncia il tuo nome: contiene tutto il suo amore redentivo per te. Quel nome pronunciato da Lui ti ri-crea. Ora sì che lo riconosci e vorresti stringerlo a te: le parole sono troppo povere per dire l’amore, vorresti dirglielo in un silenzioso forte abbraccio, ma non puoi. Non puoi trattenerlo. Le dovrai mantenere allargate le braccia perché non ritornino a te: “Va’ dai miei fratelli”! Ormai il modo di “toccarlo” passa attraverso i fratelli e le sorelle.

 

Grazie, Maria di Magdala, perché sei corsa dagli altri discepoli per insegnarci che la fede si trasmette solo quando qualcuno può dire, come te: “Ho visto il Signore!” e comincia a testimoniare tutto ciò che Lui ha detto. 

 

suor Angiolina Rossini sjbp