Nuova tappa sì, ma con radici profonde. Di questa continuità e novità ne abbiamo avuto testimonianza: il gusto che le sorelle hanno mostrato nel lasciarsi coinvolgere, nel far riecheggiare le voci vive del carisma che abitano ciascuna e che sembrano risvegliarsi, come ad un suono familiare; allo stesso tempo la gratitudine perché ancora la ricchezza del carisma stupisce e riempie di fede creativa e responsabile i cammini personali ed ecclesiali. È creatività che trasforma e fa progredire; è responsabilità che conferma nel tempo e in qualsiasi situazione, di ‘essere mandate per la salvezza delle anime’ (Beato G. Alberione, AAP 1963, 173-174), a gloria del Pastore che ne è l’autore e il compimento.

A Negrar 22-23 ottobre

Ogni momento di ascolto, di condivisione, di preghiera ha riconsegnato a ciascuna un cammino esigente e gioioso, perché – e lo abbiamo sentito con grande piacere dalla viva voce di Don Alberione – le Pastorelle non sono suore che ‘fan qualcosa’, ma ‘entrano nello spirito intimo del buon Pastore … e  a Lui conformano l’interno’. (Beato G. Alberione, AAP 1963, 174), Certo, solo un ‘assaggio’ è stato possibile rispetto al ‘tanto’ che il Seminario ha offerto: ma sufficiente per suscitare il desiderio e l’impegno di continuare a riflettere insieme attraverso gli Atti del Seminario ormai imminenti, perché il prenderci cura che ci è affidato diventi lo stesso che: ’non vivo più io, ma Cristo vive in me’(Gal 2,20a).