Provincia Italia Centro Sud - Albania

«Il Signore ha fatto crescere e sovrabbondare l'amore»

cf. 1 Ts 3, 12

 

Il sentimento che mi ha accompagnato più spesso, nei giorni che hanno preceduto la mia partenza da Barletta, salutando le persone della comunità parrocchiale, è stato di ringraziamento a Dio e di gratitudine per tutti quelli che “mi sono diventati cari”. Sì, proprio l’espressione di san Paolo ai Tessalonicesi “Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari” (1Ts 2,8) è quella che esprime meglio i miei sentimenti; non perché abbia fatto esperienza diretta di testimonianza del Vangelo, come l’Apostolo, ma piuttosto perché è stata la testimonianza e l’esperienza di fraternità fatta a Barletta ad aiutarmi a crescere e a capire ancora un po’ di più tutta la bellezza della missione pastorale affidata da Dio alle Pastorelle, attraverso l’intuizione del Beato Giacomo Alberione.

 

L’anno di noviziato canonico e i 3 mesi di preparazione alla prima Professione vissuti nella comunità delle suore che opera nella parrocchia di S. Giovanni Apostolo sono stati un grande dono per la mia vita. Ringrazio il Signore per ogni fratello e sorella con cui ho condiviso questo tempo di formazione: l’esempio della fede semplice e forte di tanti laici mi ha aiutato a crescere, ho cominciato a imparare cosa significa far mio “lo spirito di Gesù buon Pastore che conosce e dà la vita per il suo gregge” (RdV, 6). Porto con me tanti volti, tante storie, le speranze e le gioie di persone che fanno parte della mia vita, ora, che saranno presenti nel mio ricordo e nelle mie preghiere: con loro mi sono sentita parte di un popolo che cammina verso il Regno, che, pur tra inevitabili fatiche e difficoltà, cerca di vivere ogni giorno nella sequela di Gesù Maestro Pastore e nella comunione fraterna.

 

 

È stata preziosa per me la testimonianza di don Rino e don Francesco, parroco e vice parroco di s. Giovanni, pastori premurosi, ascoltatori attenti e annunciatori fedeli della Parola di Dio. Mi ha colpito molto la loro cura meticolosa della liturgia, la capacità di rischiare strade nuove per portare a tutti l’annuncio della Buona Notizia, l’accoglienza pronta di tutti.

 

Ringrazio Dio per tutta la comunità delle suore Pastorelle che mi ha accolto con affetto. Cercherò di custodire il loro esempio di disponibilità, di generosità, di ascolto, di attenzione agli ultimi, perché diventi anche il mio stile di prendermi cura del popolo di Dio. Le testimonianze di affetto, le parole di incoraggiamento e di stima, le osservazioni, mi hanno fatto capire che attraverso tutte queste persone Dio ha visitato la mia vita e attraverso di me ha visitato il suo popolo: è il mistero che accade quando c’è chi si rende disponibile per il Signore e diventa Sua dimora.

 

 

 

Ora il buon Pastore mi chiama ad amare un altro popolo, a vivere, come suora, la missione pastorale in un’altra comunità: c’è la sofferenza del distacco, ma anche la certezza di essere accompagnata dalla preghiera di tanti e il desiderio di continuare a portare tutta la comunità nella mia preghiera al Signore. Facendo mie ancora le parole di Paolo della lettera ai Tessalonicesi: ringrazierò “sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle mie preghiere, continuamente memore davanti a Dio del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo” (1Ts 1,2-3).

 

Che Dio Padre benedica questa comunità perché, con la grazia dello Spirito Santo, possa continuare a camminare nella comunione fraterna e nell’ascolto della Parola; che possa donare alla Chiesa nuove vocazioni, formando, in particolare, giovani generosi e disponibili alla sequela di Gesù Maestro e Pastore.

 

sr Rosa Tucci sjbp