Provincia Italia Centro Nord

 

30° Anniversario di presenza

delle Suore di Gesù buon Pastore

nella Parrocchia di Frassino-Lunetta-Virgiliana MN

 

 

Ricordare per cantare le grazie del Signore!

 

Pensando a 30 anni di presenza in una comunità parrocchiale mi viene alla mente la metafora del cammino: “Ricordati di tutto il cammino che il tuo Dio ti ha fatto percorrere”.  Come un tesoro è il cammino vissuto insieme, i volti incontrati sulle strade della vita, le mani strette, le storie ascoltate, le gioie e sofferenze condivise… l’accoglienza e il bene che abbiamo ricevuto e riceviamo. Quanta fraternità, amicizia e collaborazione sperimentata con i sacerdoti, nel desiderio di divenire quella Chiesa che il buon Pastore, offrendo la sua vita, raduna, accompagna, ama. Tutto questo conduce ad innalzare la lode e la gratitudine al Signore che ha guidato con amorevole cura e fedeltà la nostra presenza nella Parrocchia di Frassino-Lunetta-Virgiliana.

 

 

La frase tratta dal Vangelo di Matteo “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, ha fatto da filo conduttore all’incontro, composto dalla testimonianza di sr Franca Bottin e da un momento di preghiera,vissuto il 6 novembre, nella Chiesa di Gesù buon Pastore a Lunetta. Sr Franca, Suora Pastorella che ha vissuto per alcuni anni nella comunità di Frassino e ora in missione a Pemba, Mozambico, attraverso il racconto della sua esperienza, accompagnato da alcune foto, ci ha fatto cogliere la ricchezza (gioie e fatiche) di condividere la vita con questo popolo. Si è soffermata in modo particolare sull’importanza della formazione umana e spirituale delle persone, specialmente degli operatori pastorali e dei catechisti. Un segno di speranza che dice la vitalità di questa realtà è il fatto che cinque giovani hanno chiesto di conoscere e sperimentare la vita comunitaria con le suore Pastorelle.

 

 

Il Libro della Parola, portato dal parroco, don Alfredo Rocca e la lampada portata da sr. Franca, ai piedi dell’altare, hanno voluto esprimere come la Parola di Dio continua a guidare i passi di coloro che consegnano senza riserve a Dio la propria vita povera e bisognosa. Alla fine della preghiera siamo stati invitati ad attingere alla stessa luce accendendo un lumino e ad uscire sul sagrato della chiesa. La luce della fede è un tesoro non da custodire gelosamente ma da portare con gratuità e gioia a coloro che incontriamo testimoniando l’amore, la compassione che noi per primi abbiamo ricevuto.

 

“Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode. Stupende sono le sue opere”: sono queste le parole del canto con il quale, domenica 8 novembre, abbiamo iniziato il rendimento grazie nella Celebrazione Eucaristica, nella quale erano presenti alcune Pastorelle che hanno condiviso la vita di questa comunità cristiana.

 

Nell’omelia, Mons. Franco Murandi, che ha accolto le Pastorelle 30 anni fa e che per l’occasione ha presieduto l’Eucaristia, ha sottolineato l’importanza del fare memoria, del riconoscere i segni di Dio nella quotidianità della vita, affidandola nelle mani accoglienti del Padre, Lui che, attraverso la nostra povertà, può compiere grandi opere.

 

 

 

 

Dopo il pranzo, vissuto insieme, pastori e Pastorelle, si sono unite tante persone con le quali abbiamo ripercorso, attraverso alcune foto, i 30 anni di presenza. Insieme alla prima foto, anche un articolo del giornale diocesano “La Cittadella” del 1979 che diceva: “Chi sono le suore Pastorelle e che cosa faranno nel quartiere di Lunetta?” A questa domanda ha risposto sr Angiolina Rossini, una delle prime tre Pastorelle che hanno dato inizio alla comunità e ora nostra Superiora Provinciale.

A conclusione della giornata, don Alfredo ci ha rivolto un augurio che si riassume nel dono simbolico consegnato a ciascuna: un piccolo strumento musicale, accompagnato da una pergamena, e da una citazione di S. Agostino: “Cantiamo, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità”

            Un augurio che ci auguriamo, diventi realtà!

 

 

per la Comunità delle Suore Pastorelle

sr. Irene Tollini