Introduzione alla Messa della Festa

di Gesù buon Pastore

 

La quarta domenica di Pasqua ci porta sempre un dono speciale: la festa di Gesù buon Pastore. Il Signore Risorto si presenta a noi con il volto amorevole e luminoso del Pastore che ci comunica l’amore e la cura del Padre per tutti i suoi figli.

 

Per noi Suore di Gesù buon Pastore questa festa è l’opportunità, sempre rinnovata, per celebrare la gioia di appartenere a Lui, di essere chiamate a seguirlo dovunque Egli ci conduce, per rendere visibile in mezzo al popolo di Dio, il suo volto pieno di bellezza e di compassione.

 

E’ la sua fedeltà che ci conquista, è il suo amore gratuito che ci spinge ad amare senza confini e senza misura, è il suo Spirito che ci plasma, con una nuova creazione, a sua immagine e somiglianza.

 

In particolare, in questo anno sacerdotale, Gesù buon Pastore, ci invita a rimanere accanto ai suoi pastori con la sapienza e la generosità di sorelle e madri che custodiscono e sostengono la fedeltà al dono del ministero ordinato.

 

Come ha ricordato il santo Padre Benedetto XVI ai sacerdoti: “Oggi la profezia più necessaria è quella della fedeltà, che partendo dalla Fedeltà di Cristo all’umanità, attraverso la Chiesa ed il Sacerdozio ministeriale, conduca a vivere il sacerdozio nella totale adesione a Cristo e alla Chiesa. Infatti, il sacerdote non appartiene più a se stesso, ma, per il sigillo sacramentale ricevuto, è “proprietà” di Dio”.[1]

 

Poiché siamo proprietà di Dio, pastori e Pastorelle, siamo chiamati a prenderci cura delle persone che ci sono affidate e con loro raggiungere quanti ancora sono in ricerca o hanno rimosso il bisogno della salvezza. Ci anima a un tale servizio quella Parola del Pastore Gesù piena di consolante certezza: “Le mie pecore ascoltano la mia voce ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute e nessuno le strapperà dalla mia mano” (Gv 10, 28). Ne siamo certe: tutta l’umanità è chiamata ad appartenere a Cristo e nessuna persona sarà privata della cura e della salvezza che la mano e il cuore del Pastore grande delle pecore realizza nella storia.

 

Preghiamo per avere questa grazia che ci accomuna all’intera Famiglia Paolina e a tutta la Chiesa. Che le nostre mani siano quelle del Pastore Gesù, che il nostro cuore sia il Suo cuore, che la nostra cura sia la Sua cura fedele e creativa.

           

Oggi preghiamo intensamente anche per le vocazioni sacerdotali e religiose, perché molti giovani possano rispondere al Signore Gesù che li chiama a seguirlo più da vicino e a testimoniare al mondo la bella notizia dell’incontro con Lui, il Risorto!

           

Ringraziamo P. Mario Riccardo Bettero, agostiniano, parroco, dal 2005 nella Parrocchia della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, per la sua disponibilità, a presiedere questa celebrazione. Ringraziamo anche gli altri presbiteri concelebranti e tutti voi che avete voluto unirvi alla nostra preghiera. Buona celebrazione!

 

sr Marta Finotelli

superiora generale sjbp

 

[1] Discorso di S.S. Benedetto XVI ai partecipanti al Convegno teologico promosso dalla Congregazione per il clero, 12 marzo 2010.