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579 Papa
Pelagio II lo chiama al suo fianco, nominandolo diacono e
inviandolo a Costantinopoli. Al suo ritorno il Pontefice lo
chiama come consigliere.
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590 Alla
morte di Pelagio II viene eletto Papa, con largo consenso,
anche di popolo. Egli si occupò della sua città - Roma era a
quel tempo piagata da peste e fame -, ma ancora più
importante fu la sua opera “politica” di frenare
l’espansione dei longobardi e di appoggiare la regina
Teodolinda contro l’eresia ariana in Oriente. Fu anche il
promotore della cristianizzazione dell’attuale Inghilterra.
Fu artefice inoltre di importanti riforme, tra cui quelle
della liturgia romana e del canto sacro.
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604 Muore a
Roma.
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Le opere
* Commento al libro di Giobbe. 35 libri. “Enciclopedia” su
tutti gli aspetti della vita cristiana.
* Regola Pastorale. “Manuale” di pedagogia cristiana,
psicologicamente acutissimo.
* Dialoghi. 4 libri. Racconti sulle vite e i miracoli dei
santi italiani dei secoli V e VI. Include la prima biografia
di san Benedetto.
* Omelie sui Vangeli. 40 omelie al popolo, nei primi anni di
pontificato.
* Omelie su Ezechiele. 22 omelie pronunciate durante
l’assedio dei longobardi a Roma.
* Lettere. Sono più di 850 e sono rivolte ai destinatari più
diversi. È la prima raccolta completa delle lettere di un
Papa. Ricca di informazioni sulla sua persona e sulla sua
epoca.
Altre opere
minori:
* Commento
al Cantico dei Cantici
* Commento
al Primo libro dei Re |
Origine
Gregorio
indirizza e dedica la Regola Pastorale a Giovanni, Vescovo
di Ravenna, dal quale era stato rimproverato per aver
voluto sottrarsi con la fuga alla responsabilità del
Pontificato. Di questa fuga vuol darne la giustificazione
morale, che è il presupposto, il sottofondo dal quale parte
la costruzione della Regola. Gregorio sembra dire che sente
vivo il contrasto tra quello che si deve essere e quello che
purtroppo si è. Conoscendo quel che purtroppo si è, tenta di
rifiutare quello che viene pregato di essere, non perché
troppo impegnativo, ma perché non si sente degno. E’ questa
paura, - coscienza del difetto, strumento inadeguato,
materia sorda che resiste alla forma e all’ideale, - il
dubbio e la perplessità di Gregorio. Ma questa stessa paura,
è la forza, il valore etico, il momento estetico da cui esce
la «Regola» e quella creatura così gregoriana del Pastore
d'anime.
Contenuto
La santità
di Gregorio Pastore si identifica con il Pastore della
Regola. La Regola potrebbe essere definita il tentativo
della costruzione di un pastore d’anime.
La
prima parte espone le ragioni della sublimità
dell’Ufficio di Pastore; mette in evidenza le difficoltà e i
pesi. E’ la parte dei “requisiti”, delle condizioni della
verifica del Pastore, con il rovescio della medaglia: cioè,
i difetti e i vizi che non devono mai essere presenti, ma
debbono essere evitati.
La
seconda parte è dedicata alla vita del Pastore.
Gregorio sviluppa, attraverso la molteplice varietà delle
virtù necessarie al Pastore, il tema della vita del Pastore.
La
terza parte è la pastorale dell’istruzione e della
correzione. Metodo d’insegnamento e metodologia pastorale.
La
quarta parte, brevissima, racchiude il lungo
discorso delle virtù con l’umiltà.
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